Successione
Legittima
La successione è definita legittima (o ab intestato) quando il de cuius non ha redatto testamento, se nel testamento non ha compreso l’intero patrimonio in suo possesso o quando il testamento è invalido. Nel caso di successione legittima l’eredità si devolve alla categoria dei successibili:
- I legittimari, ossia il coniuge, i discendenti (figli) e, in caso di mancanza di figli, gli ascendenti (genitori);
- Gli eredi legittimi, (ovvero i collaterali, altri parenti sino al sesto grado) che saranno soggetti alla successione solo in mancanza dei legittimari.
In mancanza di un successibile, erede sarà lo Stato Italiano, che acquista di diritto senza accettazione e risponde dei debiti e dei legati intra vires (cioè entro il valore dei beni pervenuti dall'eredità).
Che cosa dice la legge sulla successione
- Nel caso succedano solo i figli, questi ereditano in parti uguali;
- Nel caso un soggetto muoia senza figli, fratelli o sorelle (o loro discendenti), succedono i genitori in parti uguali;
- Nel caso non vi siano nemmeno i genitori, succederanno per metà gli ascendenti della linea materna e per metà quelli della linea paterna.
- Nel caso gli ascendenti siano di grado diverso, il grado più vicino esclude gli altri;
- Se alla morte il de cuius non ha figli, genitori o ascendenti, succedono i fratelli e le sorelle in parti uguali: i fratelli e sorelle unilaterali succedono per metà della quota;
- Nel caso di concorso tra genitori, fratelli e sorelle, sono ammessi tutti e i genitori avranno almeno la metà del patrimonio;
- Nel caso in cui i genitori non possano (o non vogliano) andare alla successione e vi siano ulteriori ascendenti, il patrimonio si devolverà a loro;
- Nel caso di assenza di discendenti, ascendenti, fratelli e sorelle o loro discendenti, la successione si devolverà in favore dei parenti entro il sesto grado (i figli dei cugini).
Se c'è la concorrenza del coniuge con i soggetti citati,
le quote dell’eredità sono diversamente distribuite
- Se il coniuge concorre con i figli ha diritto alla metà dell’eredità (se concorre con un solo figlio), mentre ha diritto a un terzo nel caso in cui concorra con più figli;
- Se il coniuge concorre con ascendenti, fratelli e sorelle, al coniuge sono devoluti i due terzi dell’eredità, salvo il diritto a un quarto degli ascendenti;
- Se il coniuge non concorre con discendenti, ascendenti, fratelli o sorelle, al coniuge si devolve l’intera eredità;
- Il coniuge, al quale non sia addebitata la separazione con sentenza passata in giudicato, viene alla successione come un coniuge non separato. Nel caso di addebito ha diritto a un assegno vitalizio solamente nel caso in cui, al momento dell’apertura della successione, godeva degli alimenti.